IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante  "Disciplina
dell'attivita'   di   Governo  e  ordinamento  della  Presidenza  del
Consiglio dei Ministri";
  Visto  il  decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n. 286, recante
"Riordino  e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio
e   valutazione   dei   costi,   dei   rendimenti   e  dei  risultati
dell'attivita'   svolta  dalle  amministrazioni  pubbliche,  a  norma
dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59", ed in particolare gli
articoli 1, 6 e 8;
  Visto  il  decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n. 303, recante
"Ordinamento  della  Presidenza  del  Consiglio dei Ministri, a norma
dell'art.  11  della  legge  15 marzo 1997, n. 59", ed in particolare
l'art. 2, comma 2, lettera o);
  Visto  il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante "Norme
generali   sull'ordinamento   del   lavoro   alle   dipendenze  delle
amministrazioni pubbliche", ed in particolare gli articoli 4 e 14;
  Vista  la  direttiva  del  Presidente del Consiglio dei Ministri in
data  11  ottobre  2001,  recante  "Indirizzi  per  l'attuazione  del
programma di Governo";
  Vista  la  direttiva  del  Presidente del Consiglio dei Ministri in
data  15  novembre  2001,  recante  "Indirizzi per la predisposizione
della direttiva generale dei Ministri sull'attivita' amministrativa e
sulla gestione per l'anno 2002";
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
23  luglio  2002, recante "Ordinamento delle strutture generali della
Presidenza del Consiglio dei Ministri";
  Vista  la  direttiva  del  Presidente del Consiglio dei Ministri in
data  8  novembre  2002,  recante  "Indirizzi  per  la programmazione
strategica e la predisposizione delle direttive generali dei Ministri
per l'attivita' amministrativa e la gestione per l'anno 2003";
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
1  febbraio  2003  con  il  quale  e'  stata  istituita, alle dirette
dipendenze del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei
Ministri,  una  struttura  di  missione  per  la gestione di tutte le
attivita'  e  le  funzioni  connesse  al  monitoraggio dello stato di
attuazione del programma di Governo;
  Considerata  l'esigenza inderogabile di informare tempestivamente e
compiutamente  l'opinione  pubblica circa il livello di conseguimento
degli obiettivi strategici fissati nel "Piano di Governo per l'intera
legislatura",  presentato  agli  elettori  nella primavera del 2001 e
richiamato  in sede di dichiarazione programmatica resa al Parlamento
il 12 giugno 2001, all'atto dell'insediamento del Governo in carica;
  Considerata, altresi', l'esperienza operativa finora maturata dalle
strutture  della Presidenza del Consiglio dei Ministri specificamente
deputate  al  monitoraggio dello stato di attuazione del programma di
Governo  ed  alla  predisposizione dei correlati rapporti semestrali,
dalla  quale  emerge la necessita' di acquisire in via continuativa i
dati e le informazioni utili, evitando di concentrare le richieste in
una sola volta ogni semestre al fine di non appesantire ulteriormente
la   gia'   gravosa   attivita'   svolta  dalle  Amministrazioni  per
l'approntamento   degli   strumenti   normativi,   amministrativi   e
gestionali  necessari  al conseguimento degli obiettivi programmatici
di legislatura;
  Ritenuto,   pertanto,  di  formulare  ulteriori  indirizzi  per  il
monitoraggio  dello  stato  di  attuazione  del programma di Governo,
integrativi   di  quelli  gia'  fissati  nella  precedente  direttiva
presidenziale  11 ottobre 2001, adottando una soluzione organizzativa
semplice  ed  efficace  che consenta l'effettuazione del monitoraggio
stesso   a   cadenza   settimanale,   in   occasione  delle  riunioni
preparatorie del Consiglio dei Ministri;
  Sentiti  il  Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri - Segretario del Consiglio dei Ministri ed il Segretario
Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri;

                              E m a n a
                       la seguente direttiva:

              Indirizzi per il monitoraggio dello stato
               di attuazione del programma di Governo

Premessa.
  Il  monitoraggio dello stato di attuazione del programma di Governo
e  l'approntamento  dei  correlati  rapporti semestrali, destinati al
Parlamento  ed all'intera opinione pubblica, sono annoverabili fra le
principali   ed   infungibili   funzioni   di  garanzia  del  sistema
democratico.    Infatti,    ogni    compagine   eletta   al   vertice
dell'amministrazione  pubblica  sulla  base di un programma di azione
valido  per  l'intera legislatura non puo' non rendere periodicamente
conto,   all'intero   corpo   elettorale,   del  proprio  operato  e,
soprattutto,  del  progressivo  mantenimento  di  tutti  gli  impegni
assunti.
  Come  nella prassi operativa delle piu' grandi realta' aziendali e'
invalso  l'uso,  da  parte  degli  amministratori,  di presentare una
relazione  semestrale sugli obiettivi raggiunti in relazione al piano
industriale  proposto,  cosi'  si  vuole introdurre e consolidare nel
Paese un nuovo sistema di monitoraggio del programma di Governo che a
cadenza  semestrale  illustri lo stato di avanzamento degli obiettivi
programmatici  fissati  in  sede elettorale. Si tratta di un progetto
complesso  ed  articolato, che richiede la convinta ed incondizionata
partecipazione   attiva   dell'intera   compagine   governativa,  nel
perseguimento del comune obiettivo politico di crescita del Paese non
solo dal punto di vista economico.
1. Le attivita' funzionali intraprese per il monitoraggio dello stato
di attuazione del programma di Governo ed i relativi esiti.

  La  metodologia  di  lavoro impostata ed avviata dal Ministro senza
portafoglio  delegato  per  l'attuazione  del programma di Governo e'
stata  sviluppata  e  posta a regime a cura del Segretariato Generale
della  Presidenza  del Consiglio dei Ministri, sulla base delle linee
di  azione tracciate dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri - Segretario del Consiglio dei Ministri.
  Nell'ambito   del   Segretariato   Generale  della  Presidenza  del
Consiglio  dei  Ministri,  quindi,  e'  stata  istituita  un'apposita
struttura,  recentemente  potenziata  nelle  risorse, la cui missione
istituzionale si articola in tre linee di attivita':
    a) lo   sviluppo,   l'avvio  e  la  gestione  del  nuovo  sistema
informativo per il monitoraggio del programma di Governo;
    b) l'effettuazione del monitoraggio dello stato di attuazione del
programma  di  Governo  ed  il conseguente approntamento dei rapporti
semestrali  con cui il Presidente del Consiglio dei Ministri presenta
i  risultati  conseguiti  dal  Governo in relazione agli obiettivi di
legislatura;
    c) l'organizzazione  di un sistema di aggiornamento del programma
stesso.
  Per  quanto  concerne  il  primo punto e' sufficiente ricordare che
gia' nella direttiva 11 ottobre 2001 sull'attuazione del programma di
Governo   si   auspicava  un  graduale  superamento  del  sistema  di
comunicazione  cartaceo  tra  Amministrazioni, con il passaggio ad un
modello informatico integrato. Nel contesto della citata attivita' di
monitoraggio,  pertanto, si e' annessa particolare valenza strategica
alla  progettazione  ed  all'implementazione di un innovativo sistema
informativo,  idoneo  a  supportare  il  Premier e l'intera compagine
governativa nell'analisi dello stato di conseguimento degli obiettivi
programmatici   e   nella   conseguente  adozione  dei  provvedimenti
correttivi ritenuti piu' opportuni.
  Sulla  base  delle linee guida individuate da un apposito gruppo di
lavoro  interministeriale  il  Dipartimento  per  l'innovazione  e le
tecnologie  della  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri  ha gia'
provveduto   alla   progettazione   preliminare   del  nuovo  sistema
informativo  e  della  piattaforma  di  prova necessaria per valutare
adeguatamente  l'impatto  organizzativo sulle strutture ministeriali.
L'avvio  della  fase  di sperimentazione vede attualmente coinvolti i
Ministeri  della  giustizia  e  della  salute,  che  palesano sistemi
informativi   di   amministrazione   particolarmente  consolidati  ed
evoluti,   tali   da   poter   interfacciare   agevolmente  le  nuove
applicazioni  informatiche  necessarie  per  gestire  la  raccolta  e
l'analisi  dei  dati utili al monitoraggio dell'azione di Governo. La
piattaforma  sperimentale  in  corso  di realizzazione funge anche da
banco  di  prova  per  la  compatibilita'  della nuova procedura (che
dovra'  supportare  il  "controllo  strategico"  del  Governo nel suo
complesso)  con i sistemi informativi gia' implementati ed in uso per
il controllo interno di gestione.
  A  tale  ultimo  riguardo,  in  forza del principio di coerenza fra
programma  politico  affidato al Governo in sede elettorale ed azione
amministrativa  esplicata  nell'intero  arco  della  legislatura, una
recente   nota   di   coordinamento  del  Segretario  Generale  della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, facendo seguito alle direttive
presidenziali con le quali sono stati formulati gli "Indirizzi per la
programmazione   strategica  e  la  predisposizione  delle  direttive
generali  dei  Ministri per l'attivita' amministrativa e la gestione"
per  gli  anni 2002 e 2003, ha rammentato a tutti i Dicasteri che gli
obiettivi  strategici  assegnati  alle  unita'  dirigenziali di primo
livello  altro  non  possono  essere che ulteriori e piu' dettagliate
declinazioni  degli  obiettivi  di Governo, attribuiti come priorita'
alla  responsabilita' politica di ciascun Ministro. La programmazione
strategica  a  livello  ministeriale,  infatti,  non  puo' non essere
coerentemente   connessa  alla  programmazione  generale  di  livello
governativo, secondo un quadro armonico ed in un continuum logico che
parte  dai  dieci  "pilastri"  del  programma  di  Governo (le cinque
"Grandi   Missioni"   per  cambiare  l'Italia  e  le  cinque  "Grandi
Strategie" per migliorare la vita dei cittadini), passa attraverso le
"macroaree"  (sulle  quali impattano singolarmente le varie politiche
pubbliche  di settore), gli "obiettivi di Governo" (che corrispondono
alle  "priorita'  politiche"  di  ciascun  Ministro),  gli "obiettivi
strategici   dell'azione   amministrativa   e  della  gestione",  gli
"obiettivi  operativi",  per  giungere  fino ai "programmi di azione"
affidati alla responsabilita' gestionale dei dirigenti.
  Non a caso, cosi' come la direttiva presidenziale 15 novembre 2001,
recante  "Indirizzi  per  la predisposizione della direttiva generale
dei  Ministri  sull'attivita'  amministrativa  e  sulla  gestione per
l'anno  2002",  invitava  tutte  le  Amministrazioni  destinatarie  a
garantire  la "massima sintonia dell'attivita' amministrativa e della
gestione  con  gli  obiettivi delle politiche di riforma", dovendo le
emanande direttive "esplicitare l'impatto delle priorita' dell'azione
di  Governo sulle politiche della singola amministrazione", parimenti
la direttiva presidenziale 8 novembre 2002, recante "Indirizzi per la
programmazione   strategica  e  la  predisposizione  delle  direttive
generali  dei  Ministri  per l'attivita' amministrativa e la gestione
per  l'anno 2003", nel declinare il rapporto gerarchico intercorrente
tra  priorita' politiche, obiettivi strategici, obiettivi operativi e
programmi   di   azione   e   nel  confermare  le  quattro  politiche
intersettoriali  gia'  individuate nella precedente omologa direttiva
(semplificazione      amministrativa,      digitalizzazione     delle
amministrazioni,   contenimento   e   razionalizzazione  della  spesa
pubblica,   miglioramento  della  qualita'  dei  servizi  resi  dalle
pubbliche   amministrazioni),   richiede  la  "coerenza  esterna"  di
ciascuna   direttiva,   dovendo  "gli  obiettivi  strategici"  essere
"rappresentativi  delle politiche di interesse del Ministero prese in
considerazione  nei  documenti programmatici generali del Governo", e
la  definizione  di  un sistema di monitoraggio dell'attuazione delle
direttive   che   individui  le  "connessioni  con  l'attuazione  del
programma di Governo".
  Per quanto riguarda il secondo punto, si evidenzia che il testo del
documento  programmatico "Piano di Governo per una legislatura", gia'
di  per  se' strutturato in maniera schematica, e' stato inizialmente
traslato  in  una  scheda  sintetica  di  duecentododici obiettivi di
Governo,  complessivamente  articolati  sui  citati  dieci "pilastri"
fondamentali  del  programma  e  su  varie "macro-aree" di intervento
delle politiche di settore.
  Poiche'  si  tratta  della  versione  iniziale di un documento che,
ferma  restando  la propria funzione di indirizzo programmatico, deve
necessariamente  soggiacere ad un adeguamento continuo e sistematico,
per  garantire  una costante aderenza alle nuove intervenute esigenze
di  protezione  e  sviluppo del sistema-Paese, la scheda sintetica e'
stata   trasmessa   a   tutte   le   Amministrazioni   coinvolte  nel
perseguimento  del  programma  di  Governo,  per  aggiornare l'elenco
iniziale  degli obiettivi di Governo, mediante l'aggiunta di tutte le
nuove  esigenze  politico-istituzionali emerse nel frattempo e legate
al  mutato  contesto socio-economico, sia interno che internazionale,
nonche'  per  ricostruire  un  quadro  completo  dell'attuazione  che
ciascun obiettivo ("originario" o "nuovo") ha avuto nel primo scorcio
di  legislatura,  mediante  adozione  dei  necessari provvedimenti di
natura  normativa  (legislativa  e/o regolamentare) ed amministrativa
(decreti,    circolari,   direttive,   accordi,   contratti,   intese
istituzionali, ecc.). La composizione sistematica di tutti i segmenti
informativi  pervenuti dai vari Dicasteri ha condotto alla produzione
del terzo Rapporto semestrale sullo stato di attuazione del programma
di Governo, sostanzialmente fondato sull'evidenziazione dei risultati
che  ogni  articolazione  governativa  ha  conseguito  a fronte degli
obiettivi programmatici di propria pertinenza.
  Si  osserva,  al  riguardo,  che  ogni  Ministro  ha riferito quasi
esclusivamente  sui  risultati conseguiti in relazione agli obiettivi
di  Governo  di  propria  competenza,  limitando  l'evidenziazione di
iniziative   istituzionali  intraprese  al  di  fuori  della  griglia
programmatica  - quali attivita' gestorie di particolare rilievo che,
pur  assorbendo  notevoli  risorse  dell'Amministrazione, non possono
assurgere   al   rango   di  obiettivi  programmatici  -  a  pochi  e
significativi  casi. Tale circostanza testimonia il particolare grado
di  coerenza  dell'azione  di Governo, fedele al quadro programmatico
generale  e scevra da iniziative estemporanee che, per la conseguente
ed  inevitabile dispersione di risorse, rischiano di compromettere il
pieno conseguimento di tutti gli obiettivi di legislatura.
  Inoltre,   rispetto  ai  duecentododici  obiettivi  "originari"  il
programma  di  Governo,  nella  versione aggiornata a cura di tutti i
Dicasteri,  ne  prevede  ottantasei  in  piu', riferiti a varie fonti
programmatiche  (Documenti di programmazione economica e finanziaria,
Note   preliminari   al   bilancio,  manovre  finanziarie,  audizioni
parlamentari  del  Presidente  del  Consiglio dei Ministri ovvero dei
vari  Ministri per quanto concerne le politiche pubbliche di settore,
risoluzioni  ed  ordini del giorno parlamentari, ecc.). Cio' dimostra
una  estrema  flessibilita'  dell'azione istituzionale, che mentre da
una parte garantisce piena e costante aderenza alle mutevoli esigenze
socio-economiche    del    Paese,   dall'altra   impegna   tutte   le
Amministrazioni  coinvolte nel perseguimento del quadro programmatico
ad  uno sforzo progressivo che va oltre l'impegno originario, dovendo
necessariamente  ricalibrare  l'impiego delle proprie risorse umane e
strumentali  in  un contesto economico particolarmente complesso, che
non  consente  di disporre di ulteriori risorse finanziarie. La quasi
totalita'  dei  nuovi  obiettivi  si  riferisce  a quattro settori di
intervento  delle  politiche pubbliche: sviluppo socio-economico (con
particolare  riguardo  al  sistema nazionale dei trasporti), difesa e
sicurezza  (ammodernamento  del  sistema della difesa e potenziamento
dell'attivita'  di contrasto del terrorismo internazionale), politica
estera   (massima   proiezione   internazionale   del  sistema-Paese,
ulteriore  sviluppo della vocazione europeista e maggior tutela degli
italiani  nel  mondo),  servizi  alla persona (riorganizzazione delle
prestazioni  sanitarie  pubbliche,  tutela delle pari opportunita' in
tutti  gli  ambiti  lavorativi e sociali, riforma del servizio civile
nazionale   come   supporto   organizzativo   per   lo  sviluppo  del
volontariato).
  Si  evidenzia, ancora, che oltre un terzo del complessivo programma
di  Governo  e' rappresentato da obiettivi di competenza plurima, sui
quali  intervengono  piu'  Ministri  in  base alle proprie competenze
funzionali.  Si  tratta  di  una  coesione dell'azione governativa di
particolare  intensita',  presupposto indefettibile per un "lavoro di
squadra" basato sulla piu' ampia e proficua cooperazione.
  Assume particolare rilevanza, infine, il grado di conseguimento del
programma: dopo 18 mesi, su un totale di duecentonovantotto obiettivi
ben  centottantasei  sono  stati  avviati  (63%) e sessantasette sono
stati  pienamente  conseguiti (22%). A prescindere dalle osservazioni
di carattere meramente matematico, che pur potrebbero render conto di
un'azione di Governo che nel segmento temporale trascorso appare piu'
che   proporzionale  rispetto  al  quadro  programmatico  dell'intero
quinquennio  di legislatura, deve notarsi che la notevole percentuale
di  obiettivi  avviati  si  riferisce  ad  azioni  di  ampio  respiro
(riforme) il cui compimento si proietta generalmente al termine della
legislatura  ed il cui conseguimento richiede l'adozione di una serie
complessa  di  atti  normativi,  amministrativi e gestionali, gli uni
legati   agli   altri   da   un   vincolo   di   propedeuticita'  che
inevitabilmente  dilaziona  nel tempo il raggiungimento del traguardo
finale.

2. Le iniziative di immediato sviluppo del sistema di monitoraggio.
  A    completamento    dell'opera   sistematica   sopra   descritta,
sostanzialmente    finalizzata    alla   ricostruzione   del   quadro
programmatico completo entro il quale si svolge l'attivita' normativa
e  gestionale  del Governo, occorre ora implementare una procedura di
monitoraggio  permanente  dei percorsi (normativi e non) attraverso i
quali ogni singolo obiettivo viene perseguito. Si ritiene necessario,
per   soddisfare  l'esigenza,  adottare  un  ulteriore  documento  di
accompagnamento delle proposte normative inoltrate in via istruttoria
per  la  presentazione  al  Consiglio  dei  Ministri (oltre alle gia'
esistenti  "Relazione illustrativa", "Relazione tecnica", "Analisi di
impatto  della  regolamentazione"  e  "Relazione tecnico-normativa"),
pienamente  conforme  al  prospetto di sintesi allegato alla presente
direttiva, ove ciascun Ufficio legislativo dovra' indicare:
    a) quale   o   quali  degli  obiettivi  gia'  classificati  viene
interessato  dal  provvedimento normativo proposto ovvero quale nuovo
obiettivo  di  Governo,  sempre  nella  cornice  delle cinque "Grandi
Missioni",   delle   cinque   "Grandi  Strategie"  e  delle  relative
"macro-aree", si vuole introdurre con lo stesso;
    b) a  quali  fonti normative primarie e/o secondarie gia' emanate
si fa riferimento;
    c) quali stanziamenti di bilancio sono interessati dall'obiettivo
di  Governo  che si intende conseguire con il provvedimento normativo
proposto  (importo  ed  esercizio  finanziario di riferimento, tenuto
conto  che  talune spese di investimento potrebbero essere finanziate
con risorse in conto residui anziche' in conto competenza);
    d) quali    strumenti   attuativi   (normativi,   amministrativi,
gestionali,   ecc.)   l'Amministrazione  proponente  o  altre  devono
adottare,  all'indomani  dell'emanazione  del provvedimento normativo
proposto,   affinche'   sia   garantito   l'effettivo   conseguimento
dell'obiettivo di Governo interessato e con quale tempistica.
  Si  rendera'  cosi' possibile, da una parte, aggiornare con cadenza
settimanale  il processo di attuazione del quadro programmatico sopra
menzionato,   dall'altra,   evidenziare   tempestivamente   eventuali
provvedimenti che palesino distonie rispetto al quadro stesso.
  L'Ufficio  per  il  programma  di  Governo  (tel. 06/42153291,  fax
06/42153501,  e-mail  programma@governo.it)  fornira'  il  necessario
supporto  conoscitivo  agli  uffici  di  diretta  collaborazione  dei
Ministri per risolvere ogni eventuale dubbio conseguente all'adozione
del  nuovo  strumento  di  monitoraggio,  cui  si annette particolare
valore   istituzionale.   Un'apposita   riunione   dei   responsabili
ministeriali  per l'attuazione del programma sara' all'uopo convocata
dal responsabile dell'Ufficio.

3. L'Agenda normativa del Governo.
  Nell'ottica  di  assicurare il pieno raggiungimento degli obiettivi
programmatici  del  Governo,  univocamente  correlati  alle priorita'
politiche  di ciascun Dicastero, e' fondamentale l'introduzione anche
di  uno  strumento che consenta di programmare in modo piu' puntuale,
ma  soprattutto  efficace,  l'attivita' normativa: l'Agenda normativa
del Governo.
  A  tal  fine  ogni Dicastero provvedera' ad inviare alla Presidenza
del  Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari giuridici e
legislativi,  per  ciascuno  degli  obiettivi  di Governo / priorita'
politiche evidenziate nella direttiva generale adottata dal Ministro,
una  copia  della  scheda  conforme al modello allegato alla presente
direttiva,  nella quale andranno indicati, con cadenza trimestrale, i
provvedimenti  normativi  che si intendono proporre. Cio' consentira'
da  un lato di programmare adeguatamente i vari adempimenti necessari
per  l'adozione  del  provvedimento  in  questione  e dall'altro, ove
necessario, di svolgere quelle opportune azioni di indirizzo politico
e  di  coordinamento  che  la  Costituzione  affida al Presidente del
Consiglio dei Ministri.
  Tutto  cio'  nell'ovvio  presupposto  che  ogni ulteriore priorita'
politica  o  esigenza di ordinata e responsabile gestione dell'azione
di Governo e' e resta nella piena disponibilita' di ciascun Ministro.
    Roma, 4 febbraio 2003
                                            Il Presidente: Berlusconi
Registrato alla Corte dei conti il 27 febbraio 2003
Ministeri istituzionali, registro n. 2
Presidenza del Consiglio dei Ministri, foglio n. 185